Stefano Cirillo, scopritore del calciatore del Sassuolo Luca D’Andrea, è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante ‘Calcio Napoli 24 Live’ trasmissione in onda su CalcioNapoli24 TV (79 Digitale Terrestre) per parlare delle ultime notizie sul Napoli.
Ecco quanto evidenziato da CN24:
“Siamo felicissimi per il ritorno di D’Andrea a Napoli, la sua storia ci ha sorpreso per l’applicazione in fase di non possesso perchè all’inizio ci faceva penare: invece ha dimostrato di saper stare nello scacchiere tattico di Dionisi con tanto attenzione, Luca è maturato e non fa più i capricci con la palla tra i piedi. Ha sfruttato al meglio le occasioni con Torino e Atalanta, sapevamo che era un talento da quando aveva 10 anni.
Perchè il Napoli non l’ha notato? Servirebbe tanto tempo per parlarne, i genitori di Luca sono molto giovani ed avevano il desiderio di mandarlo in convitto fuori dal lotto zero di Ponticelli: il papà ha avuto l’intelligenza di spostarlo fuori regione perchè pensava che potesse essere seguito meglio. Grava e Caffarelli hanno fatto di tutto per convincere il papà a scegliere il Napoli, ma i motivi del mancato arrivo sono stati ambientati e non tecnici. In Campania c’è una fuga di talenti, bisogna coinvolgere la mentalità della società che non vuole investire totalmente sui giovani e fa il minimo indispensabile: è chiaro che qualche talento sfugga di mano, Grava e Caffarelli fanno un lavoro enorme ma ad un certo punto deve intervenire la società a bloccare con del denaro i ragazzi giusti. È una falla che potremmo arginare, ma dipende dalla società.
C’è un talento da seguire, Luigi D’Avino nato a dicembre 2005: è quasi un anno che si allena con Spalletti a Castel Volturno prima di giocare poi con la Primavera. Ha qualità incredibili, è un difensore centrale di ottima struttura ed eleganza nonché piedi buoni e mentalità da professionista. Sarebbe già pronto per fare il salto in prima squadra. Non penso che Gaetano ed Insigne fossero più forti a 21 anni di quanto non lo fossero a 18, nel nord Europa i ragazzini di 17-18 anni già giocano in prima squadra perchè hanno una maturità che li rende già adulti: in Italia servirebbe il coraggio di far giocare dieci 18enni come D’Andrea.
Il sogno di Luca? È il classico scugnizzo napoletano, vispo ed intelligente. Lui sogna Napoli, è un tifoso del Napoli ed avrà emozioni importanti difficili da gestire domani al Maradona. È davanti ad un bivio: se si accontenta di essere arrivato in Serie A è finito, deve pensare che sia il primo gradino per crescere.
Se l’ho sentito? Mi risponde subito dopo che gli scrivo, è rimasto il Luca di sempre. Gioca? Non so, però in allenamento è sempre protagonista: mi basterebbe vederlo anche per tre minuti, sarò in tribuna al Maradona.
Un aneddoto? Andai alla sua scuola media, la maestra voleva sospenderlo e bocciarlo: andai con mia moglie a parlare con gli insegnanti, dovevamo incanalare le sue energie nello schema educativo e dietro la sua esuberanza c’era tanta intelligenza. Addolciva tanto il papà, quindi andai io”