di Claudio Russo (@claudioruss)
Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli. Non c’è altra strada, per il Napoli e per Luciano Spalletti, il cui arrivo porta in azzurro esperienza, carattere, acume tattico e voglia di rivincita dopo due anni di stop. E da una sua citazione prendiamo spunto.
Massimo Coppola, in quel gioiellino di trasmissione che fu brand:new su MTV, rispose ad una lettera, tra un video degli Strokes ed una canzone dei Radiohead, dichiarando:
“L’uomo è solo di fronte alla scelta. Può chieder consiglio ma sta a lui decidere se seguire o meno il consiglio. Quindi la scelta è sempre sua. In solitudine”
È stata la condizione di Aurelio De Laurentiis, che ha deciso in autonomia - senza consultare l’area tecnica - di chiudere gli aspetti contrattuali con Luciano Spalletti. Salutandolo con un tweet che somiglia ad un proclama di speranza, dopo la seconda stagione senza qualificazione in Champions League. Ci permettiamo una critica, si torni a parlare il più presto possibile: già non presentarsi davanti alle telecamere per assumersi le responsabilità di una stagione deludente non è stata una bella cosa, non presentare Spalletti a Napoli ma a Roma lo sarebbe altrettanto.
“Benvenuto Luciano, insieme faremo un grande lavoro”
Un grande lavoro, sì, ma insieme, questione fondamentale. Quell’unità, mancata negli ultimi sei mesi con Gennaro Gattuso, che adesso dovrà essere giocoforza la base del nuovo rapporto con l’allenatore: si agisca come una cosa sola sul mercato, cercando di trovare unità di intenti sui calciatori che potrebbero lasciare il Napoli e quelli che potrebbero arrivare. Ma soprattutto si creino le condizioni per permettere a Spalletti di lavorare in tranquillità, cercando di evitare inutili frizioni che porterebbero una piazza delusa ad agitarsi, come spesso accade.
Lo scorso 5 febbraio 2020, agli Italian Sports Awards, ai nostri microfoni disse:
Quella del Napoli è una sfida che gli calza a pennello. Per quella che sarà una stagione tra le più importanti della storia del Napoli targato De Laurentiis, quella che definirà se il club sarà diretto di nuovo verso la Champions League o un ravvedimento sulle prospettive a medio termine, servono uomini forti. Spalletti lo è. Non c’è altra strada, per il Napoli, per il suo presidente, per i suoi giocatori e per il suo nuovo allenatore. Benvenuto mister Spalletti, e buon lavoro.