di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
Nemmeno una partita a campo intero potrà organizzare Maurizio Sarri. “Le soste mi stanno sui coglioni”. Utilizzò questa forma in conferenza stampa per ribadire il concetto che le soste per le nazionali stravolgono il lavoro settimanale di una squadra di club. Specialmente se si tratta di una squadra come il Napoli che presenta, ad oggi, dodici convocati nelle rispettive rappresentative. I calciatori azzurri in giro per il mondo sono tanti e l'allenatore toscano non potrà lavorare nè sulla tattica nè sulla testa dei giocatori che, vuoi o non vuoi, lottano ancora per il sogno scudetto. Higuain, Insigne, Jorginho, Hamsik, Mertens, Hysaj, Chiriches, El Kaddouri, Koulibaly, Ghoulam, Grassi e Luperto non ci sono. Sarri sarà costretto a lavorare per circa quattordici giorni con un gruppo dimezzato. Gli unici a presentarsi a Castelvolturno sono Reina, Gabriel, Rafael, Albiol, Strinic, Regini, Maggio, Valdifiori, Chalobah, Allan, David Lopez, Callejon e Gabbiadini. Non potranno essere provati schemi tattici, non ci sarà modo per collaudare ancor di più i meccanismi che hanno fatto le fortune del Napoli.
L'UNICO VANTAGGIO – Potrà essere quello di integrare parte della squadra Primavera all'organico della prima squadra. C'è la pausa campionato per le formazioni Primavera (causa Torneo di Viareggio) e Sarri darà una chance ai più giovani per fare esperienza tra i 'grandi'. Per il resto, una vera e propria rottura...di 'cog...ni'.
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