di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
In fondo uno strappo alla regola avrebbe potuto farlo, ieri sera. Ma, in realtà, Maurizio Sarri proprio non ci sta ad uscire dal campo di gioco senza la vittoria in tasca. Il suo Napoli, anche da qualificato, contro un Bruges che continua a palesare le difficoltà fuoriuscite al San Paolo, non si è arreso ed ha portato a casa la vittoria, senza subire goal tra l’altro. L’attenzione che questo allenatore pone ai dettagli è davvero maniacale. Ieri, ad esempio, mentre il Napoli attaccava sulla destra con Callejon, il tecnico ex Empoli si preoccupava di far salire la difesa per tenere corta la squadra ed ecco che le sue attenzioni erano rivolte a Koulibaly: “Sali Kouly, Sali!”. E’ un modo per tenere sempre tutti sugli ‘attenti’, senza mai distrarsi, curando ogni minimo particolare, in campo e fuori. E i risultati, in effetti, si vedono. Ennesima vittoria, anche quando l’atmosfera rende l’idea di un’amichevole invernale. Però l’amaro in bocca resta. Non per tutti, ma forse solo per due elementi della rosa: Sebastiano Luperto ed Antonio Negro. Convocati insieme al giovanissimo portierino Gionta per la trasferta in Belgio, non c’è stato modo di poterli far esordire nella competizione europea. Schierare Gionta dall’inizio sarebbe stato un azzardo ed avrebbe pesato sulla condizione mentale sia di Gabriel e Rafael, in attesa da settimane di poter scendere in campo. Però una chance a Luperto andava data. Il giovane difensore leccese di cui pare Sarri si sia quasi ‘innamorato’, poteva tranquillamente dare il cambio a Koulibaly a gara in corso. Lo stesso Negro, classe ’98, sarebbe stato utile quando è uscito Hamsik, o anche Callejon. Sarebbe stato un modo per regalare una piccola soddisfazione a questi ragazzi, ma soprattutto per dare credito al settore giovanile di cui, ultimamente, non si parla un gran bene. Far entrare Allan, Ghoulam e Hysaj (tre titolari) a gara in corso, quando stai vincendo per uno a zero, è un rischio, molto alto. Lunedì c’è l’Inter e potevano essere risparmiati per far sì che non si rischiasse qualche infortunio improvviso e inatteso. E invece no, mister Sarri ha badato al risultato, al punteggio pieno in classifica. E ci può pure stare.
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