di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
Loro sì, noi no. Questo lasciatecelo dire. Almeno questo ci è concesso? O sarebbe la 'coda' del 'solito piagnisteo'? Deferito Andrea Agnelli, presidente della Juve, per aver avuto dei rapporti diretti con una frangia della 'ndrangheta riguardo la gestione dei biglietti per lo Juventus Stadium. Non solo. Sono uscite fuori le intercettazioni telefoniche tra il patron bianconero ed il Sig. Dominello, figlio di un boss della ndrangheta. Accordi e sub accordi tra la dirigenza bianconera e parte della criminalità organizzata.
VI RICORDATE? - Correva l'anno 2006 e anche la Ssc Napoli di Aurelio De Laurentiis fu minacciata dalla camorra. Come riportava la Repubblica anni fa, si giocava Napoli-Frosinone al San Paolo. Nel bel mezzo della ripresa parte improvvisamente una pioggia di potentissimi petardi "cobra" in campo, lanciati dal settore Distinti. Le intemperanze durano diversi minuti e costringono l’arbitro Orsato a sospendere più volte la gara. La giustizia sportiva infliggerà poi una giornata di squalifica al San Paolo. Il Napoli di De Laurentiis aveva tagliato la fornitura di biglietti alle sigle ultras capeggiate da pregiudicati. Per tutta risposta, gli "esagitati" avevano deciso di intervenire in maniera coatta nella gara contro i ciociari. Le indagini scoperchieranno in seguito un fenomeno estorsivo ai danni del club. Uno dei responsabili così aveva minacciato un dirigente partenopeo: «Ho campato con il Napoli (di Ferlaino) per 50 anni, anche tu e Pierpaolo Marino (ex Dg) tenete i figli. Mi sono fatto quattro anni di galera, se ne faccio altri quattro non succede niente». Gli arrestati finirono a processo e condannati per associazione a delinquere, incendio doloso, lancio di esplosivi, minacce e tentata estorsione. E pagarono anche i danni al Napoli, che li chiese costituendosi parte civile.
Aurelio De Laurentiis non ha mai ceduto alle 'gentili richieste' della camorra. Niente biglietti, niente favori. Eppure ha avuto ragione. Si è indurito e a quanto pare i suoi figli stanno alla grande. A noi piacerà anche 'piangere', ma quann ce vo...ce vo!
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