Un lavoro costante, a Dimaro-Folgarida si suda, agli ordini di Carlo Ancelotti. Il Napoli ha giocato e vinto la prima uscita stagionale, contro il Gozzano, in un ritiro a tinte azzurre, ma caratterizzato anche dalla tanta pioggia, caduta copiosa sul comunale di Carciato. Eppure, agli occhi attenti e amanti della tattica, c'è un qualcosa che è cambiato nel classico modo di giocare del Napoli, quel gioco conosciuto in ogni dove grazie all'ex tecnico Maurizio Sarri sedutosi sulla panchina del Chelsea.
Nel gioco del calcio si è sempre inteso il regista come colui, dai piedi buoni, in grado di andare a trovare lo spazio e la giocata per impostare il gioco, ma spesso bloccato davanti alla difesa e poco offensivo. In realtà, oggi, con Marek Hamsik nuovo interprete dello stesso ruolo, vediamo maggiori inserimenti, maggiore libertà, con le mezzali, che spesso sono in fase avanzata e di inserimento, restare più bloccate. La volontà, per quanto riguarda lo slovacco, sempre più nel cuore del campo e del nuovo ruolo, è di non perdere la sua capacità di inserirsi e quindi di concedergli maggiore libertà di spingersi in attacco. Allan e Fabian Ruiz, per esempio, spesso sono rimasti più bloccati per lasciare l'inserimento allo slovacco. Ed è quanto si è visto anche nella ripresa, con Diawara, tant'è che l'azione del calcio di rigore poi trasformato da Verdi, mostra proprio questo aspetto.
Anche sugli esterni, d'attacco, qualcosa è cambiato. Infatti, si vedono spesso i due calciatori offensivi stringersi verso il centro dietro la punta, quasi a formare quel 4-3-2-1, l''albero di Natale', tanto caro ad Ancelotti e che tanto bene fece applicare ai suoi calciatori al Milan. Insigne e Callejon, appunto, stringevano alle spalle di Inglese per liberare la corsa degli esterni bassi che arrivavano al cross. Prosegue il lavoro, sta nascendo il nuovo Napoli ad immagine e somiglianza di Ancelotti con quella svolta tattica che può fare la differenza...
di Ciro Novellino
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