Ultimissime calciomercato Napoli - Messi è e resta un colpo irrealizzabile, ma vi sono 8 motivi per riflettere sul futuro dell'argentino
71 milioni di euro lordi, 36 milioni netti l'anno e 2,5 milioni al mese. Basta questo per dire che stiamo parlando di fantascienza, di fantamercato. Se poi ci aggiungiamo che è già ad un passo dal PSG, completiamo la ricetta di un colpo di mercato irrealizzabile per il Napoli.
Ma in un calciomercato e in un periodo storico per il calcio in cui i soldi son pochi, e nessuno (o quasi) può investire queste cifre, perché non sognare (ripeto, solo sognare) che il più grande calciatore al mondo dei nostri tempi faccia alla fine una scelta non di carriera, non economica, ma folle? Proviamo a mettergli una Pulce nell'orecchio. Perché Messi al Napoli, oltre che una favola, sarebbe una follia senza precedenti: non regge il paragone con Maradona. Certo, tanti soldi anche all'epoca, ma qui parliamo di un ingaggio che equivale ad 1/6 dell'intero fatturato della SSC Napoli (al 30/06/20). Per questo, è bene sottolineare che bisogna prendere quest'articolo come una semplice analisi di costi/benefici.
Messi al Napoli, 8 motivi per renderlo meno irrealizzabile
Detto ciò, vi è sicuramente una serie di motivi per cui Messi al Napoli sarebbe un'operazione da fuochi d'artificio. Conditio sine qua non, è certamente una corposa riduzione dell'ingaggio, e magari un contratto biennale (ma cedendogli i diritti d'immagine!). Ma cosa significherebbe Leo Messi al Napoli?
Merchandising: nell'anno in cui De Laurentiis ha avuto il lampo di genio di autoprodursi le divise da gioco e il materiale tecnico della SSC Napoli, che impatto avrebbe sulle vendite delle divise SSC Napoli (con design EA7, brand di fama internazionale e protagonista alle Olimpiadi)? Da quel che filtra, le divise da gioco potrebbero costare 125€, e secondo un'indagine condotta dall’agenzia di marketing sportivo Euroamericas con dati aggiornati ad aprile 2016 ogni anno si vendono circa 2 milioni di magliette di Messi nel mondo (sì, nel mondo: perché se il Napoli stringerà l'accordo con Amazon potrà distribuirla attraverso i canali dell'azienda e avere Messi in squadra significa non vendere più solo (o quasi esclusivamente) in Italia le magliette del Napoli. Insomma, circa 250milioni di potenziale guadagno soltanto dalle maglie di Leo Messi.
Marketing & Social: 242 milioni di followers su Instagram, 103 su Facebook, sono i numeri social di Messi. 4,6mln su FB e 2,7 su IG quelli del club partenopeo, che avrebbe un ritorno d'immagine e una nuova linfa inimmaginabile sul piano commerciale. Magari anche iniziando a ricevere importanti offerte e partnership commerciali di livello internazionale, visto che è questo l'intento e il lavoro degli ultimi anni dell'ufficio marketing del club: vedi il fresco partner Konami. Insomma, una diversa concezione, anche sul piano commerciale, in tutto il mondo del brand SSC Napoli.
Fattore Maradona: è chiaramente legato anche ai concetti di merchandising e marketing, la concessione per qualche anno della più famosa 10 al mondo, quella di Diego Armando Maradona. La favola sarebbe tale non solo per Napoli, ma per l'intero mondo del pallone: vedere il miglior giocatore al mondo (che a fine anno riceverà il 7imo Pallone D'Oro) seguire le orme di Maradona, indossare la sua 10 azzurra e passare da Barcellona a Napoli nella stagione successiva alla morte del mito. Se ne parlerebbe per mesi, con media da tutto il mondo a seguire il club azzurro. E, guarda caso, è in programma la presentazione dello stadioDiego Armando Maradona: presentarlo con the G.O.A.T. rientrerebbe nei discorsi fatti finora.
Appeal Serie A: sarebbe interesse anche del campionato, agevolarne l'operazione come in passato già qualcuno ha fatto. Peraltro, si ricomporrebbe l'eterna sfida CR7-Messi, el Clasico in Serie A. La presenza del campione argentino e la rivalità con il portoghese sarebbero due carte gold da vendersi per un campionato che va sempre più perdendo appeal e appetibilità internazionale.
Fattore Campo: ma non dimentichiamoci l'aspetto più importante, Leo Messi ancor oggi sposta gli equilibri, fa vincere partite, campionati e trofei. L'ultimo, vinto praticamente da solo, è la Copa America con cui la Pulce ha allontanato i più scettici che gli rimproveravano di non aver mai fatto vincere nulla alla sua nazionale. 4 gol e 5 assist, per il campione che ha condotto per mano alla vittoria gli argentini. Talento, e mentalità: Messi è ancora in grado di far vincere, un termine che, ahinoi e dispiace ammetterlo, non conosciamo. Perché spesso, nei momenti cruciali, è mancata la mentalità vincente e la freddezza che certamente un campione del genere può insegnare e portare in un contesto come il nostro.
Low Profile: dal punto di vista caratteriale, Leo Messi in campo e fuori, ha sempre vissuto con profilo basso a Barcellona. È sempre riuscito ad essere lontano dai riflettori, dal gossip, ha sempre evitato dichiarazioni fuori dalle righe. Facendo parlare solo e sempre il campo per lui. Anche in un momento come questo, scaricato dal Barcellona e che dura ormai da un anno, mai una parola fuori posto e la scelta del silenzio per lui. Insomma, un profilo perfetto per una città come Napoli, evitando di dar adito a inutili e controproducenti chiacchiericci. Una famiglia solida, e un ragazzo allegro che sa farsi volere bene negli spogliatoi: per chi non l'avesse fatto ancora, da vedere la serie di Rakuten Tv che vi porta negli spogliatoi (e a casa) dell'asso argentino.
Ritrovata Euforia: Messi al Napoli farebbe dimenticare tutto, davvero tutto. Persino Napoli-Verona, persino un momento storico in cui il Napoli non riesce ad agganciare la Champions League e di totale diffidenza da parte dei tifosi, mai come negli ultimi mesi lontani dalla squadra. Sì, il Covid-19 ha inciso, ma un colpo ad effetto come questo riporterebbe un'euforia senza precedenti. Difficile dimenticare, ad esempio, prima dell'ultima gara quanti tifosi erano a Milanello per caricare il Milan e invece le poche presenze all'esterno dello stadio Maradona. Ma allo stesso tempo, negli occhi vi è il fiume di tifosi per l'ultimo saluto a Maradona all'esterno dell'impianto di Fuorigrotta: un popolo che si accende, si avvicina al mondo del calcio, in queste occasioni. Ricorderete, infine, l'accoglienza di Napoli all'arrivo in hotel a Napoli di Messi per Napoli-Barcellona: un tripudio.
Capitolo De Laurentiis: finora ha vissuto un'era di ormai 15 anni, dove o lo odi o lo ami: la tifoseria è praticamente divisa fra chi lo accusa di non aver fatto fare l'ultimo salto di qualità, quello definitivo per diventare vincenti, alla squadra (o se vogliamo alla società), definendolo con termini poco piacevoli; e c'è chi invece lo ringrazia per aver portato stabilmente il Napoli in Europa e per essere stabilmente fra le prime posizioni in Serie A. Messi metterebbe tutti d'accordo, facendo diventare ADL ciò che è stato Ferlaino per i tifosi azzurri. Una piccola (mica tanto) soddisfazione personale anche per il presidente.
Messi e Mertens
Insomma, si tratterebbe di una scommessa in termini di ritorno economico, fra merchandising, marketing e risultati sportivi, e abbiamo visto come quella della Juventus con Cristiano Ronaldo non abbia portato i risultati sperati. Peraltro, il presidente del Napoli ha sempre scelto di spendere per i cartellini (con l'obiettivo di poter rivendere i calciatori e fare plusvalenza) piuttosto che per gli ingaggi. Non a caso, il diktat è ridurre gli ingaggi. Ma l'occasione è di quelle ghiotte, che può far cambiare idea o programmi. Sicuramente, sarebbe un colpo di teatro, da cinema, di quelli che De Laurentiis ha sempre amato, per completare la serie sul Napoli con i fuochi d'artificio...