di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
D’altronde la storia ci aveva già avvisato. Maurizio Sarri non è proprio un mago degli esordi e solitamente, si sa, le sue squadre fanno fatica nella prima parte di campionato, o meglio nelle primissime giornate. D’altro canto, a questo Napoli è capitato il Sassuolo, una delle formazioni più temibili vista la continuità che è riuscito a dare il tecnico Di Francesco, ormai alla terza stagione in nero verde. La rete di Hamsik è fatta con rabbia, con voglia di dimostrare che questo Napoli non è come quello dell’anno scorso. C’è più fame, più grinta e più cattiveria negli occhi degli azzurri, ma non basta un mese e poco più per ‘insegnare’ come si fa la fase difensiva e come si marca l’avversario. La sconfitta di stasera è figlia, purtroppo, ancora di defezioni in fase di non possesso. Nel primo goal subito dal Napoli è palese il ritardo di Mirko Valdifiori sulla seconda palla, presa e rubata dal più lesto Berardi che ha messo Floro Flores in condizione di non sbagliare. Nel secondo episodio, sulla rete subita da Sansone, si evidenzia prima la poca reattività di Albiol in marcatura su Falcinelli e poi, tanto per non cambiare, la dimenticanza di Maggio su Sansone che è costata il 2 a 1 alla squadra di Sarri. Un errore individuale e uno di reparto, giusto per non farci mancare niente alla prima di campionato.
IL SOLITO PROBLEMA – C’è poco sostegno da parte del centrocampo ai quattro difensori. Maggio ha provato più volte a proporsi in zona d’attacco per andare a sovrapporsi a Lopez, Hysaj è sembrato ancora un po’ a disagio nel ruolo di esterno sinistro. Ha sempre bisogno di ‘aggiustarsi’ il pallone, cosa che un mancino naturale non sarebbe costretto a fare. Albiol e Chiriches hanno dato il giusto apporto in marcatura, difficilmente (se non nell’uno contro uno) sono andati via Floro Flores e compagni, ma il problema non riguarda propriamente quei quattro che sono davanti a Reina, ma quei tre/quattro che, invece, dovrebbero supportare il reparto arretrato. Il centrocampo. Troppo allo sbaraglio. Lopez non è riuscito a dare densità alla manovra passiva, Valdifiori ha senso quando il Napoli attacca e non deve difendere, Hamsik ha dato dinamismo cercando di essere presente sia in attacco che in difesa. Ah, quanto manca Allan...
COSA NON VA IN ATTACCO – Tra Higuain, Gabbiadini, Callejon e Mertens c’è l’imbarazzo della scelta, ma se la palla non va a finire nella porta avversaria…un problema c’è. Il Napoli di Sarri è apparso decisamente più compatto rispetto a quello visto da Rafa Benitez, ma le occasioni da goal, almeno per il momento, scarseggiano. E in più, quelle poche create, non vengono sfruttate al meglio. Non può ‘essere uguale’ il partner di Higuain per l’attacco. Il Pipita ha bisogno di qualcuno con cui poter scambiare la palla nello stretto, che gli faccia il movimento opposto per lasciargli lo spazio giusto per calciare. Mister, la scelta dei due attaccanti è decisiva e non è ‘sempre’ la stessa cosa! Servirebbe un 'drone' anche per l'attacco...
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