Solidità, fiducia e intelligenza tattica: K2 ha trovato il suo Monte Bianco

Editoriale  
Koulibaly e RrahmaniKoulibaly e Rrahmani

Ultimissime calcio Napoli - Editoriale dopo Roma-Napoli, con focus sulle condizioni della coppia Koulibaly Rrahmani: statistiche e analisi del rendimento

Era dai tempi della coppia con Albiol, che Kalidou Koulibaly non aveva un compagno di reparto dalle caratteristiche così ben assortite. La sensazione, netta, è che davvero il Napoli abbia trovato una coppia dall'enorme solidità che sarà difficile scalare, sembra infatti che KK, o meglio K2 come viene chiamato Kalidou, abbia trovato il suo Monte Bianco (è ancora presto, teniamoci bassi). Difficile sia per gli altri compagni di reparto nelle gerarchie, che per gli attaccanti avversari.

L'impressione è che Luciano Spalletti abbia costruito il suo Napoli partendo dall'amalgama che la coppia di centrali deve avere, e della conoscenza che questa coppia deve avere l'uno delle caratteristiche dell'altro. E in più, della conoscenza che devono avere di pregi e difetti dei due terzini ai loro fianchi. Che spesso, in quest'inizio di stagione, si stringono o si allontanano da Koulibaly-Rrahmani creando un terzetto in fase di possesso palla.

Koulibaly-Rrahmani e la ritrovata solidità difensiva del Napoli

E da qui, la prima delle caratteristiche fondamentali e che fanno ben sperare, di questa coppia così collaudata e che vanta, finora, 1 solo gol subito nelle 6 gare di Serie A giocate insieme. I numeri non mentono mai, e ad oggi mostrano una capacità della coppia Koulibaly-Rrahmani ad adattarsi all'avversario, a cambiare schieramento tattico in base ai momenti dell partita, ma anche a sfruttare la loro intelligenza sui piazzati. Da qui, passano anche i 4 gol già realizzati, due dal senegalese e due dal kosovaro, finora in campionato, sfruttando proprio quei movimenti in sincro sui piazzati. Insomma, una intelligenza tattica e una conoscenza delle richieste del tecnico portate in campo così attentamente, in così poco tempo.

I due sembrano scrutarsi, guardarsi, conoscersi. E muoversi di conseguenza. Infatti, se Amir Rrahmani sta avendo il suo exploit, è anche grazie alla sua umiltà nel capire il compagno, sfruttarne le caratteristiche a suo favore: il centravanti me lo prendo io, tu sei libero di spaziare. Rrahmani ha un ruolo specifico, che accetta e che è anche più incline alle sue corde. Ed è forse la principale differenza con Manolas, troppo più simile al senegalese. Ieri il kosovaro ha fatto a sportellate con Abraham, ma prima lo aveva fatto con i vari VlahovicBelottiLiberando di certi compiti Koulibaly, incaricandogliene altri.

E poi c'è la capacità di far girare il pallone, di giocare con un atteggiamento imperioso, figlio di chi sa di giocare al fianco del migliore. Di chi è in fiducia, e si vede. Fiducia strameritata a suon di ottime prestazioni in campo, e della maggior qualità, fra le caratteristiche che adesso lo fanno preferire a Manolas al fianco di Koulibaly, con cui sta muovendo il pallone. Certo, non è tecnicamente eccelso. Ma la fiducia fa sì che Rrahmani stia superando i suoi limiti tecnici: tocca più palloni, e con Kalidou nelle gare chiuse diventa il regista difensivo di questa squadra.

I dati di Roma-Napoli

C'è un dato che non lascia spazio ad interpretazioni: il numero di tocchi dei due nella gara di ieri, di Roma-Napoli. Sono stati 84 quelli di Koulibaly (solo FabianDi Lorenzo con 88 ne hanno di più), mentre sono ben 68 i tocchi palla di Rrahmani: più di Insigne (61), più di Anguissa (67) e Zielinski (49). Sono anche 61 i passaggi chiave di Rrahmani, in una partita dove si faticava ad uscire dalle retrovie quando i giallorossi si chiudevano abbassandosi nella loro metà campo.

Insomma, la solidità e la fiducia di Rrahmani da una parte, l'intelligenza tattica e la bravura nell'adattarsi al ruolo di regista difensivo dall'altro, fan sì che, mai come adesso, Kalidou Koulibaly stia trovando continuità, traendone anche beneficio, nell'avere un compagno di reparto fisso e di grossa caratura per la Serie A. Lo scorso anno, si erano divisi il minutaggio in tre: 2060' per Maksimovic, 2570' per Manolas e (soli) 1449' per Amir Rrahmani.

Che adesso si è trasformato nel Monte Bianco, il più alto d'Europa, per sentirsi a suo agio al fianco di uno dei migliori: il K2...

di Manuel Guardasole - Twitter: @MGuardasole

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