Il tifoso è con Sarri e la squadra. O contro De Laurentiis? L’occasione per appoggiare uno è sempre buona per contestare l’altro.
Si applaude una squadra che perde 0-2 in casa contro l’Atalanta. Si applaudono 14 giocatori ed un allenatore che sono stati annichiliti da un avversario complessivamente normale (perché l’Atalanta è in un periodo d’oro, ma resta una squadra nor-ma-le). Però si fischia il singolo che esce anzitempo dal campo, vedi Hysaj.
E allora la coerenza, la sportività, la comprensione dove vanno a finire? Quegli applausi a fine gara sono un modo per stare vicino alla squadra, o una buona opportunità colta al balzo per schierarsi ancora contro De Laurentiis? Perché se l’opzione valida fosse la seconda, allora sarebbe un metodo alquanto subdolo per farlo. Siamo sicuri che se non fossero arrivate quelle dichiarazioni del patron (fuori luogo e tempo) avremmo avuto questa lezione di british style dal pubblico del San Paolo a fine gara?
In realtà, sembra che i tifosi qualcosa da dire alla squadra e all'allenatore ce l'abbiano. Ma evitano di dimostrarlo per non "sposare" le ragioni del presidente. Altrimenti non verrebbe fuori neanche il malcontento nei confronti del singolo, seppur autore di una prestazione raccapricciante.
Non vuole essere una critica al tifoso che siede (?) al San Paolo. In quanto spettatore e soprattutto sognatore, è libero di fare ciò che più ritiene giusto.
Ma il leitmotive de "La città sta con Sarri" ha delle falle. E’ un allenatore generalmente apprezzato dal popolo partenopeo, non un santo. In quanto tale anche lui commette degli errori, ma nell’atmosfera odierna sembra che parte della tifoseria sia disposta a buttar giù bocconi amari pur di non assecondare le sfuriate di De Laurentiis.
@riproduzioneriservata