di Ciro Novellino
Lo sapevamo che, per giocare a calcio in una squadra di Maurizio Sarri, devi essere pronto. Devi convincerlo, devi entrare a pieno negli schemi. E' il caso di Marko Rog, quello più eclatante di questa stagione. E pensare che Sarri lo ritiene più simile ad Allan che a Marek Hamsik, ma poi lo lancia nella mischia e lo fa giocare esterno. Sarà stata l'esigenza del momento, sarà stata la voglia di farlo scendere in campo a risultato acquisito, ma Rog a Bologna si è ritrovato in una posizione inedita, che quasi non gli appartiene.
Sono quattro le presenze in campionato per 48 minuti totali, una sola in Champions League, per 10 minuti e una intera, 90 minuti, in coppa Italia. Stiamo imparando a conoscerlo, questo ragazzotto tutto sale e pepe che è arrivato come colpo di prospettiva ma già con una buona dose di esperienza al seguito. È un tarlo che ti rosicchia il cervello. È patogena, è contagiosa. È insaziabile, è un qualcosa che magari ti domandi, 'ma quando gioca Rog?'. E i minuti in campo sono ancora pochi. Il ruolo è inedito, a Bologna, proprio non ci si aspettava di vederlo lì. Va anche detto che non saranno 10 minuti circa schierato da esterno alto a destra a farlo diventare esterno, ma per Sarri è molto importante la sua duttilità: può tornare sempre utile all'occorrenza. E' una mezz'ala, è stato lo stesso tecnico a rivelarlo in maniera molto chiara. Non è un esterno, è simile ad Allan, ma potrebbe diventarlo in futuro? Di sicuro Rog deve diventare bravo come Allan a fare legna, per poi essere semplicemente se stesso e dare il proprio contributo a centrocampo.
Le qualità tecniche e tattiche ci sono, vanno certamente limate per poter poi avere continuità in un ruolo così delicato. Non è Callejon, non è Insigne, ma nel suo percorso dovrà trovare un allenatore che voglia schierarlo in quel ruolo e plasmarlo al meglio, cucendogli addosso un abito che al momento sembra essere non proprio per lui. È il suo trovarsi in un determinato momento, laddove deve proprio essere che colpisce di questo ragazzo che ha un gran fisico, difende benissimo la palla e non perde mai il controllo dell’avversario. Ha copertura dello spazio con le spalle, capacità di muovere il pallone orientandolo in avanti oltre ad un'esplosività muscolare nel cambio di velocità, ma di sicuro, per 'scoprirlo' esterno alto, servirà ben altro.
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