Ritorno di Maurizio Sarri al Napoli: molti lo ritengono possibile. Anzi, c'è chi crede che la chiamata di Francesco Calzona sia in funzione anche di questo successivo passaggio di consegne, con l'attuale Ct della Slovacchia che starebbe apparecchiando la tavola per il tecnico toscano a un bis partenopeo come sostenuto da Luciano Moggi. Anche perché Sarri non se la passa proprio benissimo alla Lazio: pur avendo dichiarato di voler chiudere lì la sua carriera, la stagione in corso si sta rivelando parecchio complicata con le tensioni con Lotito che potrebbero portare a una separazione a fine campionato.
E con la panchina partenopea scoperta o potenzialmente tale, c'è chi scommette che l'ultimo atto del 65enne potrebbe essere proprio nella sua terra di origine. Ma i tifosi del Napoli come prenderebbero un ritorno del comandante? Sicuramente con meno entusiasmo di un tempo. Premesso che le cosiddette 'minestre riscaldate' non hanno mai convinto troppo sotto il Vesuvio, col ritorno di Walter Mazzarri che forse è la dimostrazione del perché, gli ultimi anni hanno allontanato abbastanza Sarri dal cuore dei napoletani. Il gesto di trasferirsi alla Juventus, dopo aver dichiarato guerra al Palazzo quando guidava gli azzurri, non gli è mai stato perdonato.
E' come se con quel trasferimento avesse snaturato e sbugiardato se stesso e tutti quei valori comunisti che ha sempre portato avanti, decidendo di abbracciare la causa del 'nemico' potente e con cui è facile andare. C'è poi anche chi ripesca un dito medio che Sarri mostrò a un tifoso napoletano al suo arrivo in città nel settembre del 2023, proprio come quello che esibì a Torino nei confronti degli juventini quando era nel pullman dei campani, ma il tecnico chiarì subito che si trattò di un malinteso: quel gesto fu infatti rivolto a una persona che in quel momento lo stava offendendo, non a chi - come invece sembrava dal video - gli aveva appena gridato un "forza Napoli".
Ovviamente non bisogna mai generalizzare: molti tifosi, infatti, lo riaccoglierebbero volentieri considerando quel che potrebbe dare sul campo. Poco importa il passato juventino: se poteva esserci un'eccezione per Antonio Conte juventino nell'anima, perché non dare - dice la controparte - una seconda opportunità a Sarri.