Quattrocento giorni dopo, ecco il ritorno di Michu. Dal San Paolo al Nuevo Ganzabal, dalla Champions League alla terza divisione spagnola, dal paradiso all'inferno.
Ve lo ricordate? Michu arrivò a Napoli dallo Swansea, squadra di Premier che era rimasta incantata un'annata magica da assoluto protagonista con la maglia del Rayo Vallecano. L’impatto con la Premier fu devastante: 18 gol nella sua prima annata, un club intero ai suoi piedi, gli occhi delle grandi d'Inghilterra.
Ecco perché Rafa Benitez decise di puntare su di lui come jolly per il suo attacco: sì, Michu è l'uomo giusto, una scommessa in prestito e poi si vedrà. Da quella notte del preliminare Champions contro l'Athletic Bilbao al San Paolo, però, è iniziato l'incubo. In dieci minuti, sul piede di Michu capita la palla della partita per vincere. La sbaglia, a pochi metri dalla porta: 1-1 e l'inferno del San Mamés che condannerà poi il Napoli. Da quel momento scompare dai radar.
La caviglia continua a tormentarlo, torna allo Swansea dove Monk assicura che non giocherà più perché da quell'infortunio Michu non si è mai ripreso. Le offerte non mancano, tra prestiti in Premier League e qualcuno che lo chiama per rilanciarsi in Liga, ma Michu, a sorpresa, rifiuta. Meglio un'esperienza per rimettersi in piedi davvero di un contratto qualsiasi per guadagnare: addio allo Swansea pochi giorni fa, risoluzione consensuale e... la chiamata del fratello, Hernan Perez. Allena l'Union Popular de Langreo, nelle Asturie, terza divisione spagnola. Niente a che fare con i livelli di Premier League o Serie A, insomma. Ma Michu è fatto così, ragiona col cuore. Firma, ritrova il sorriso e a soli 29 anni si rimette in gioco dal basso, in una categoria dove è già stato protagonista... 12 anni fa. "Deve sentirsi un atleta, è un problema mentale prima ancora che fisico. Ci lavoreremo insieme. E se qualcuno lo chiamerà da categorie superiori lo lasceremo andare: ne sono convinto, non lo dico perché è mio fratello", assicura Hernan Perez. Se un anno fa gli avessero detto di ritrovarsi Michu come attaccante, forse, sarebbe scoppiato a ridere. Intanto studia gli schemi per farlo debuttare al Nuevo Ganzabal, palcoscenico del Langreo: quattromila posti, non proprio gli ottantamila del San Paolo.