Gentili lettori di CalcioNapoli24, siamo alla prima uscita della rubrica settimanale 'Tutto su...'. Un appuntamento che si rinnoverà ogni mercoledì per l'intera durata della stagione. Iniziamo questa lunga serie di appuntamenti con un nuovo arrivato della Primavera azzurra, un ragazzo che ha scatenato la curiosità di migliaia di tifosi del Napoli che non vedevano l'ora di saperne di più. Di conoscerne, magari, il retroscena e quelle sfaccettature che spesso si nascondono. Ecco, in questo articolo vi raccontiamo Tutto su... Francesco Mezzoni.
Si è trasferito ufficialmente al Napoli nell'ultimo giorno di questa sessione di calciomercato. Il ragazzo era già conosciuto nell'ambiente partenopeo in quanto aveva già giocato con la maglia del Napoli nell'ultimo Torneo di Viareggio, quando si era aggregato agli azzurrini di Saurini in prestito.
Classe 2000, ottimo prospetto. Fisico atletico, molto veloce sulla fascia. Molto probabilmente, Saurini lo impiegherà sulla destra, in quel posto lasciato vuoto da Luigi Liguori. Mezzoni è un ottimo colpo di Cristiano Giuntoli che ha dovuto faticare molto per prelevarlo dal Carpi. La società emiliana non voleva in alcun modo privarsene ed ha ceduto alle avances del Napoli nell'ultimo giorno di mercato, dopo un lungo tira e molla.
Francesco è un atleta, un vero amante dello sport sin da quando era bambino. La sua media voti a scuola era ferma sul 7: era un ragazzo vivace e non amava starsene seduto in silenzio durante le lezioni. L'unico 10 era... indovinate un po'!? In educazione fisica. I docenti dell'istituto San Giuseppe De Merode di Roma lo sapevano bene: nel futuro di Francesco c'era lo sport, era un predestinato. Francesco amava il calcio, ma gli altri sport gli piacevano comunque. Basti pensare che nel suo istituto è stato persino campione di tennis. Tuttavia, Francesco era un ragazzino che s'impegnava in ogni disciplina. Tant'è che quando la scuola organizza una recita, uno spettacolo di beneficenza per i bambini bisognosi dell'Africa, Francesco interpreta il ruolo del protagonista. Lo spettacolo era 'Il Re leone' e lui era era Simba. Gli spettatori impazzirono per lui e lo spettacolo andò in scena ripetutamente per un mese: incasso record.
Poi è nato l'amore per il calcio. Un amore che l'ha portato all'età di 10 anni alla prima scuola calcio: la Orange Football club di Roma. Ed è proprio lì che il Carpi l'ha notato e l'ha fortemente voluto quando aveva appena 13 anni. Così, si trasferisce in Emilia Romagna sotto la tutela di una famiglia del posto che prese con sé anche altri ragazzi del Carpi. Età tenerissima, Francesco era poco più che un bambino, eppure non ha esitato quando si è trattato di fare le valigie e partire per una nuova avventura. Valigie in cui portava anche un pezzetto delle persone che lo hanno amato e a cui era molto riconoscente. Sì, perché sotto i muscoli dell'atleta si nasconde un ragazzo tenero, sensibile e soprattutto riconoscente. Infatti, Francesco non ha mai dimenticato il suo primo mister, Massimo Augusto. Quello che per primo ha creduto in lui e l'ha sempre motivato. Augusto adesso allena la Primavera della Sampdoria ed è ancora in contatto col ragazzo che gli scrive spesso per tenerlo aggiornato dei progressi.
Così, arriva il Napoli. Una squadra che lui ha desiderato tanto. Ma l'addio al Carpi non è stato indolore. Gli volevano bene tutti, dai compagni al mister, fino ai magazzinieri. Il trasferimento è avvenuto nel giro di poche ore. La notizia del passaggio al Napoli gli è arrivata in tarda serata e ha dovuto preparare le valigie in fretta e furia. Tuttavia, prima di partire, non ha resistito: così, la corsa al centro sportivo per l'ultimo saluto ai compagni. Qualche abbraccio, qualche lacrimuccia e poi via: destinazione Napoli. Francesco aspettava da tempo un'occasione simile. Quell'esperienza di pochi giorni al Napoli gli è rimasta nel cuore. Nei cassetti del suo armadio ci sono tutte le maglie ufficiali delle partite giocate al torneo di Viareggio. Le conserva con cura e... guai a chi le tocca! Vuole incorniciarle e appenderle al muro della stanza un giorno. Quando torna a casa, a Roma, chiede alla mamma di stirargliele, un po' una scusa per prenderle, guardarle ed emozionarsi ancora. E' a Napoli da un po' ed ha già stretto un buon legame con i compagni di squadra. Adesso è in convitto, esce poco e rimane concentrato sul campo. Ha voglia di giocare e di far bene con la sua nuova squadra: presupposti fondamentali per chi ha intenzione di iniziare nel migliore dei modi una stagione che si spesa possa essere ricca di successi.
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