Il giornalista Paolo Ziliani attraverso i social ha duramente attaccato la telecronaca di DAZN in occasione dell'amichevole Juventus-Brest terminata col risultato di 2-2.Â
Primi effetti dei tagli di DAZN: telecronaca da tubo, niente grafica, c'è un minuto di silenzio ma non si sa chi è morto (però tutti muti mentre va l'inno della Juve) La telecronaca di Juventus-Brest 2-2- giocata ieri a Pescara è stata, nel suo genere, un capolavoro: ci sono voluti dieci minuti per sapere che la persona scomparsa era Bruno Garzena e a parte le consuete perle sugli exploit da lotta libera di Gatti e i replay da Marte sul rigore, la produzione strapaesana - con grafica quasi completamente assente - ha toccato vette da Guinness dei primati. Abbonamenti alle stelle e servizio da Terzo Mondo
Se il buongiorno si vede dal mattino, la stagione di DAZN che va ad incominciare (ma soprattutto la stagione di DAZN che racconta la Juve) promette di regalarci momenti indimenticabili. Ieri con la telecronaca dellâamichevole Juventus-Brest 2-2 giocata a Pescara ne abbiamo avuto un assaggio. E se avete avuto la sventura di perderla, niente paura: cogliendo fior da fiore provo adesso a raccontarvela io. Con corredo di immagini. Perchè non crediate che mi stia inventando tutto.
LâINNO. Quando le squadre agli ordini dellâarbitro Abisso alle 21 spaccate entrano in campo, si alzano al cielo le note di un inno. Che inno sarà , si chiedono tutti? Forse la città di Pescara ha un suo inno e coglie lâoccasione per farsi pubblicità e farlo conoscere agli italiani? Ma no, forse è lâinno del Brest: che essendo la squadra ospite, francesi in terra dâItalia, la città di Pescara ha pensato in questo modo di omaggiare? Macché: è lâinno della Juventus, quello che dice âJuve / storia di un grande amoreâ. Ci siamo dunque sbagliati? Siamo allâAllianz Stadium di Torino per un cambio di programma dellâultima ora? No, siamo a Pescara. E si manda lâinno della Juventus come se fosse quello della nazionale. Uno dice: si sta giocando la finale di Coppa dei Campioni, quindi ci può stare. Invece no, câè Juventus-Brest amichevole pre-campionato eppure questo è quel che sta accade allo stadio Adriatico, col telecronista che si azzittisce per timore di profanare lâevento e perchè tutta Italia segua commossa il sacro rito. E siccome lâinno va per le lunghe, a un certo punto la regia mostra lâarbitro Abisso ripreso in primo piano col fischietto in bocca indeciso sul da farsi. Volete Gesù o Barabba? Lâinno o la partita? Qualcuno se ne accorge, parte lâordine e come dâincanto il cantico viene fatto sfumare.
IL MINUTO DI SILENZIO. E però, sorpresa nella sorpresa, non appena la musica tace ci si accorge che lâarbitro non ha fischiato lâinizio della partita, ha dato il via a un minuto di raccoglimento. La regia mostra infatti le due squadre schierate a capo chino sul cerchio di centrocampo e da casa tutti si chiedono, con un filo di preoccupazione: oddìo, chi sarà morto? Forse qualcuno del Brest, magari un vecchio dirigente o un congiunto del presidente? O forse (Dio non voglia) qualcuno legato al mondo Juventus, magari scomparso da poco, improvvisamente, nellâimminenza della partita? La cosa strana è che il telecronista Edoardo Testoni, che è un bravo telecronista, non ci ha detto nulla in proposito in qualche modo preparandoci. E mentre il minuto di raccoglimento trascorre, penso: sicuramente Testoni sta facendo la telecronaca da tubo, cioè dalla redazione, cioè da Milano per via dei tagli che DAZN ha annunciato, in ragione dei quali ha tra lâaltro messo in esubero metà redazione. E quando il minuto di silenzio si conclude e Testoni, dopo unâulteriore, inquietante pausa di interminabili secondi torna a parlare e con finta non calanche dice: âPronti per incominciare dunque!â, senza spiegare nemmeno ora chi sia morto, ne ho la conferma: il giornalista non è allo stadio (altrimenti avrebbe chiesto informazioni al vicino di postazione e avrebbe rimediato) e DAZN non ha nessuno a Pescara abbastanza sveglio per far sapere a Milano quel che sta accadendo allo stadio Adriatico.
LE FORMAZIONI. Ma non è finita. La partita comincia e la prima cosa che il povero Testoni si trova costretto a dire è: âLe formazioni non le abbiamo viste graficamente ma sono quelle che vi dicevoâ. Il tempo di darmi un pizzicotto e realizzo: è vero, la partita è in corso e manca completamente la grafica. A memoria dâuomo non succedeva dai tempi di Nicolò Carosio, quando la Rai aveva un solo canale e trasmetteva le partite in bianco e nero. Non solo non sono state mostrate le formazioni, ma se uno spettatore si sintonizzasse adesso sulla partita non saprebbe se siamo al minuto 3, al minuto 33 o al minuto 87. Che DAZN abbia esagerato con la politica dei tagli? Il nervosismo dei pochi, irriducibili abbonati di DAZN che hanno appena sottoscritto lâabbonamento a prezzo maggiorato si taglia a fette.
IL CABLOGRAMMA. Al minuto 7, probabilmente grazie a un piccione viaggiatore partito da Pescara e posatosi sul monitor da cui Testoni conduce la sua eroica telecronaca via tubo, lâatteso dispaccio arriva: âMinuto silenzio inizio partita stop fatto per onorare memoria stop Bruno Garzena stopâ. Alla buonâora. Si tratta del terzino della Juventus degli anni 50 e 60 morto tre giorni fa a Torino allâetà di 91 anni: pace allâanima sua, naturalmente. E un poâ di pace invade per fortuna anche lâanimo del telecronista di DAZN quando al minuto 9, come per miracolo, vede comparire in alto a sinistra del suo monitor la grafica: JUV 0 BRE 0 con tanto di minuto di gioco. Complimenti Testoni: questa è la tua serata fortunata!
IL CATTIVO. A ravvivare una partita noiosa si è messo intanto, a dispetto dellâetichetta âamichevoleâ, indovinate chi? Ma sì, proprio lui, Gatti, che per imperscrutabili motivi non è alle Olimpiadi a difendere i colori azzurri nella lotta libera. E comunque Gatti sale alla ribalta al 31â con unâentrata da brivido su un imprudente francese che ha la malaugurata idea di avventurarsi sulla corsia di sinistra, e poi al minuto 40 con la specialità della casa: una gomitata a stendere lo sventurato attaccante affidato alla sua marcatura, al secolo Ajorque. Che va subito a protestare con Abisso, che naturalmente gli dice che non ha visto niente. Il tutto mentre il telecronista Testoni assicura che è stato Ajorque ad andare a sbattere contro lo sfortunato Gatti. Mentre queste meravigliose cose accadono, si sente Motta invitare âFedeâ a giocare e stare calmo. à la seconda volta che lo fa. Il responsabile di produzione di DAZN che ha avuto la pensata di sistemare proprio accanto a Motta un microfono a bordo campo passerà un brutto quarto dâora, io credo, lâindomani.
IL RIGORE. Al 5â del secondo tempo il Brest passa in vantaggio con Camara. Ma otto minuti dopo arriva lâ1-1 della Juventus grazie a un rigore (trasformato da Vlahovic) concesso senza esitazioni da Abisso per un fallo commesso in area su Locatelli. A dire il vero nessuno dei replay mostrati da DAZN (solo due e entrambi da dietro e da lontanissimo) chiarisce la dinamica dellâaccaduto: Testoni ci assicura però che lâintervento del difensore francese sul piede di Locatelli è netto. Forse il telecronista, visti i tagli di DAZN, ha provveduto con un suo drone personale spedito a volteggiare sul campo di Pescara e ha visto immagini che nessun umano al mondo a parte lui ha potuto vedere. Io però stimo Testoni, che tra lâaltro stasera tra morti misteriose e inni a duemila decibel avrebbe tutte le attenuanti del caso, e decido di credergli sulla parola.
LA FESTA. Ci sono altri due gol: prima segna Danilo di testa su angolo di Douglas Luiz, poi nel finale pareggia Cambian con la difesa della Juve presa malamente dâinfilata a dispetto che in campo ci siano adesso due titolatissimi come Bremer e capitan Danilo. Finisce così 2-2. E Abisso non fa in tempo a togliere il fischietto di bocca che pam!, ecco ripartire a manetta lâinno bianconero: âJuve / storia di un grande amore / bianco che abbraccia il nero / coro che si alza davvero / per teâ. Qualche abbonato ingenuo si domanda, prima di spegnere: âMa cosâè diventato: lâinno nazionale?". Beh, in un certo senso sì. Per DAZN almeno lo è. Da tempo.