Due mesi di grande lavoro da parte di Maurizio Sarri non sono ancora serviti per vedere un Napoli più attento in difesa e soprattutto vincente. Il tecnico toscano chiede sistematicamente tempo per poter consegnare al pubblico azzurro una squadra capace di lottare per i primi posti della classifica. Ma attualmente tutto ciò che è stato fatto da Dimaro in poi sembra stato inutile. Si continuano a commettere gli stessi errori singoli e di reparto e a beneficiare sono sempre gli attaccanti avversari. Ben sei i gol subiti in tre gare. La media è pessima, con un trend così negativo diventa difficile incassare i tre punti. E se non ci si riesce qualcosa va fatto. La colpa non è sicuramente dell’attacco che, quando ha l’occasione, riesce sempre a fare la differenza. Purtroppo, però, se non si fanno almeno quattro reti non si vince e di conseguenza si finisce nel tritacarne della critica. Che sta cercando di non essere esagerata ma di fronte a prestazioni come quella di domenica in casa dell’Empoli deve per forza sbottare. Qualcosa va fatto altrimenti Sarri rischia seriamente di essere mandato a casa prima ancora di vedere i suoi ragazzi al top della forma fisica e tecnica. CONTE DOCET. L’allenatore azzurro, giustamente, sta continuando ad utilizzare il tanto amato 4-3-1-2. L’altro giorno ha provato a cambiare sfruttando il 4-3-3 ma non è cambiato niente in retroguardia. Ci sono elementi difensivi che proprio non sono adatti alla linea a quattro. Soprattutto se si deve marcare alti. Nell’uno contro uno Albiol viene sistematicamente superato. Non è nelle sue corde marcare in questo modo. Ecco, quindi, che potrebbe essere favorito da uno schieramento a tre visto che da libero alla vecchia maniera potrebbe tranquillamente fare la differenza. Non è assolutamente una bestemmia questo modulo. Per informazioni chiedere ad Antonio Conte che su questo schieramento ha costruito le sue fortune e gli scudetti della Juventus. Inizialmente cominciò col 4-2-4 poi proprio allo stadio San Paolo, dopo essersi trovato in svantaggio per due volte, decise di imitare Mazzarri optando per un 3-5-2 che riuscì a far pareggiare i bianconeri. Da quel momento in poi non ci fu più storia perché l’attuale ct della Nazionale si rese conto di avere gli uomini per fare un certo tipo di calcio e non quello che aveva in mente. Ebbene Sarri potrebbe fare la stessa cosa. Ci sono calciatori adatti in grado di annullare le defalliances continue nel reparto arretrato. D’altronde in fase di non possesso la linea passerebbe a cinque. Albiol potrebbe fare il centrale con al suo fianco Chiriches e Koulibaly. Sui lati non ci sarebbero problemi per Hysaj e Maggio a destra e Strinic e Ghoulam a sinistra. Senza dimenticare che in quest’ultimo ruolo Zuniga fu uno dei migliori di Europa diventando addirittura un obiettivo del Barcellona. A centrocampo, poi, Marek Hamsik potrebbe sì fare la differenza come ai tempi di Mazzarri con al suo fianco uno tra Allan e Valdifiori. In attacco senza dubbio Higuaìn con al suo fianco qualsiasi attaccante. Da Gabbiadini a Callejon, passando per Mertens ed Insigne. Certo, Sarri dovrebbe buttare due mesi di lavoro intenso della fase difensiva ma poco importa se i frutti sono quelli visti nelle prime tre giornate di campionato. Poi per amor del cielo, può prendere le decisioni che vuole ma andando avanti di questo passo, se non si cambia marcia, rischia seriamente di andare via dicendo addio al sogno di una vita calcistica intera.