Scatta ufficialmente quella che rappresenta una rivoluzione per le squadre di Serie A. Domani infatti la FIGC darà il via libera alla riforma nella composizione delle rose dei club, fortemente voluta dal presidente Carlo Tavecchio, che scatterà ufficialmente nella prossima stagione. L'organico delle squadre dovrà essere composto da 25 elementi, di cui 4, come prevedono le norme UEFA, provenienti dal vivaio e altri 4 cresciuti in una formazione italiana. Un cambiamento importante che trova tuttavia molti club della massima serie al momento impreparati. Prova ne è il fatto che nella cosidetta 'Lista B' europea dei club che partecipano alle coppe compaiano spesso i nomi di giovani con nessuna possibilità di scendere effettivamente in campo. Dal prossimo anno invece la scelta delle squadre dovrà essere ponderata, per non rischiare di trovarsi poi nel bel mezzo della stagione in situazione di piena emergenza. Gli Under 21 a disposizione dovranno pertanto essere di comprovata qualità. Ci sono poi i risvolti sul calciomercato di gennaio, con i giocatori attualmente in prestito o in comproprietà in altre squadre. Chi non rientra nei piani delle società è da considerarsi fin da adesso un esubero, e non ci sarà da stupirsi se molti club provvederanno in anticipo quest'inverno a risolvere questo tipo di situazioni, in modo poi da non trovarsi alle prese con intasamenti estivi. L'effetto dell'eccesso di offerta sarà gioco forza quello di un abbassamento dei prezzi, con conseguente ripercussione anche sugli ingaggi dei giocatori. Ma ci saranno anche disagi evidenti per gli stessi calciatori sul piano puramente numerico. Attualmente sono 580 i calciatori professionisti tesserati per i club della massima serie. Fra poco più di 6 mesi 80 di loro dovranno traslocare altrove, molto probabilmente all'estero, dato che non si potrà sforare il tetto dei 500, salvo la finestra per chi proviene dal vivaio e considerato che in Serie B le rose sono state già ristrette a 19 elementi. Naturale perciò che questa prospettiva preoccupi l'Assocalciatori, che ha chiesto un periodo di transizione più lungo, prima che la rivoluzione diventi operativa a tutti gli effetti. Per la stessa ragione quasi sicuramente il presidente del sindacato dei calciatori, Damiano Tommasi, si asterrà dal voto. A trarre giovamento dal cambiamento indubbiamente rivoluzionario saranno quasi sicuramente i giovani, che finiranno per trovare gioco forza più spazio in Prima squadra a tutto vantaggio della loro crescita.