Scontri e incendi a Nizza prima dell'amichevole Nizza-Napoli. I disordini sono iniziati alle 17.25 quando un gruppo di tifosi napoletani ha lanciato una bomba carta che ha causato un incendio nei pressi del casello autostradale Saint-Isidore, a poche centinaia di metri dallo stadio Allianz Riviera. Immediato l'arrivo dei pompieri, impegnati a spegnere anche altri focolai in zona appiccati dagli ultrà italiani. La barriera autostradale è stata chiusa per consentire l'intervento, ed è stata riaperta solo dopo un'ora circa. La polizia francese nel frattempo è intervenuta con i blindati anti-sommossa e un fitto lancio di lacrimogeni per disperdere i tifosi del Napoli, che si trovano ora in un angolo del parcheggio dello stadio, vicino al Museo dello Sport. La situazione sta tornando sotto controllo, non sembrano esserci altri disordini, ma la polizia per il momento ha allontanato tutti i gruppi e le famiglie dalla zona, in attesa che tutto ritorni sotto controllo. Sempre nei pressi del casello di Nizza Saint-Isidore, degli ultrà hanno lanciato dei pesanti massi dal cavalcavia sulla strada sottostante.
INIMICIZIE ULTRÀ — La Division Nationale de Lutte contre le Hooliganisme (DNLH) diretta da Antoine Boutonnet, un reparto specializzato della polizia francese, aveva ricevuto l'informativa del ministero degli Interni che preannunciava l'arrivo di circa 300 ultrà del Napoli, per lo più cani sciolti, che si sarebbero mossi con auto private, quindi difficilmente controllabili. Il perché degli scontri si rintraccia nella geografia delle curve: il Nizza è gemellato con l'Inter, nemico storico del Napoli. Si temeva anche il possibile arrivo di tifosi genoani, gemellati con il Napoli, che nel 2009 a Cuneo furono protagonisti di risse e disordini nella gara proprio contro il Nizza. Nell'informativa del Viminale, la gara è stata classificata di pericolo 2 in una scala da 1 a 3.