Ben Bentil, nuovo acquisto del Napoli Basket, è un giramondo: nato in Ghana, cresciuto negli Stati Uniti, esperienze da professionista in Cina, Francia, Spagna, Grecia, Turchia, poi l’Italia a Milano nel 2021-22, infine Serbia, Giappone e Israele, ultima esperienza caratterizzata purtroppo dalla guerra:
“L’atmosfera a Tel Aviv? Era molto tosta per me e per la mia famiglia, avevo la sensazione di non riuscire a prendermi cura di loro. Avevo un grande rapporto con coach e compagni ma con la questione della guerra non pensavo che ad andare via. Ora che sono qui, sono pronto a lottare per una nuova famiglia per tornare a vincere“
Bentil si presenta in sala stampa per la presentazione ufficiale con il sorriso sulle labbra e l’idea di voler incontrare Romelu Lukaku, a cui peraltro somiglia:
“Non vedo l’ora di vedere una partita del Napoli, so che c’è un attaccante molto forte come Romelu Lukaku. Sono un grande amante del calcio, so che Napoli è una città che vive di calcio e non vedo l’ora di conoscere i giocatori e Romelu, affinché vogliano avere loro la voglia di venire qui“
Bisogna però pensare al campo, ad una casella di vittorie da schiodare da un odioso zero:
“Voglio ringraziare la società per avermi portato qui, quando ero in Italia avevo visto l’energia e la passione dei tifosi di Napoli: speriamo di riportarla al palazzetto, siamo qui per aiutare il più possibile, per seguire le direttive del coach e sapere cosa serve per tornare a vincere. Non vedo l’ora di cominciare a scoprire la cultura di questa città. Cosa mi ha spinto ad accettare? Sapevo che Napoli fosse una bellissima città, e poi vista l’organizzazione societaria non vedevo l’ora di cominciare“
Cosa può portare uno come Bentil a Napoli? Sicuramente leadership, al fianco di un amico e compagno di squadra come Green:
“Mi ritengo uno in grado di poter portare leadership. Ho sempre visto Erick come un fratello maggiore, un mentore da rendere fiero di me. Voglio aiutarlo ad essere una guida, quando sono arrivato qui ho detto ai ragazzi che dobbiamo essere pronti a risalire la china, che dobbiamo giocare con il cuore. Stimo molto Erick, voglio dimostrargli che posso aiutare con la leadership. Siamo qui per questo, per mostrare ai ragazzi cosa serve per vincere. Ai ragazzi ho detto che non è un funerale, siamo fortunati ad avere questa opportunità di lavoro e vogliamo raggiungere l’obiettivo”
Ed i compagni invece? A loro Bentil ha fatto una richiesta fin dai primi allenamenti.
“Si capisce quale deve essere la strada da intraprendere, ho già giocato contro Pangos, Drezjnak e Treier. Ho fatto sapere ai ragazzi che non volevo vedere nessuno con la testa bassa, credo che già quest’aspetto sia cambiato. Ho cercato informazioni sui miei compagni, sono pronti a seguirci”
Coach Igor Milicic, nel frattempo, si gode i nuovi arrivi ai quali ha chiesto di indicare la retta via:
“Cosa ci ha chiesto il coach? Sicuramente leadership per cambiare le cose, per guidare la squadra: è una sfida e io amo le sfide, le ho sempre vissute in carriera. Non è facile ma io sono qui per fare di tutto per vincere, cambiare le cose sarà il nostro lavoro e vogliamo essere affidabili nel portarci questo compito sulle spalle. Sono sicuro di poter vincere questa sfida, essere il leader che aiuterà a cambiare le cose“