L'editoriale di Gianni Mura: "CR7 come Maradona, la sua presenza in campo porta subito due effetti"

Rassegna Stampa  
L'editoriale di Gianni Mura: CR7 come Maradona, la sua presenza in campo porta subito due effetti

Vi proponiamo di seguito l'editoriale di Gianni Mura per l'edizione odierna de La Repubblica:  Il gioco della Juve a Empoli può

Vi proponiamo di seguito l'editoriale di Gianni Mura per l'edizione odierna de La Repubblica

Il gioco della Juve a Empoli può incoraggiare gli inseguitori: altra partita sofferta più del previsto e del dovuto. Dal Chievo, gara d’esordio, all’Empoli, in campionato non è cambiato molto. In Europa è cambiato moltissimo. Tanto da ribaltare il tormentone dell’anno scorso: perché non vediamo in Champions la Juve di campionato. Ora il tormentone è: perché non vediamo in campionato la Juve di Champions? Perché la Juve fatica al Castellani dopo aver dominato a Old Trafford? Allegri e CR7 hanno parlato di stanchezza, e ci può stare. Alcune assenze, specie a centrocampo, impediscono avvicendamenti. Pjanic è chiaramente stanco e si limita al compitino, Bernardeschi sembra un po’ imborghesito, Alex Sandro non ha saltato una partita e si vede. Avendo lasciato due punti col Genoa, era fondamentale non concedere il bis a Empoli. Per questo a spazzare l’area è stato chiamato anche Barzagli. Dopo un primo tempo alla pari, la Juve ha vinto perché aveva Ronaldo, l’Empoli ha perso perché non ce l’aveva.

Ogni discorso sulla Juve attuale non può prescindere da questo giocatore extralarge, con una vita fatta di gol, palloni d’oro, lotte col fisco, orologi da due milioni di euro, guadagni stellari, denunce per stupro, cose hollywoodiane fino a un certo punto: quando c’è da allenarsi, CR7 s’allena come e più di un broccaccio che ha due ferri da stiro al posto dei piedi. Sarà un omaggio al suo ego, non piccolo, sarà serietà professionale, sarà riconoscenza per uno sport che gli ha dato tanto, ma Ronaldo è uno stakanovista del pallone, vuole esserci sempre, partita di prestigio o partita di provincia poco importa, sono sempre mattoni che alzano il suo grattacielo. La sua presenza ha due effetti. Uno sulla Juve, che in campionato più o meno consciamente si sente superiore, con lui prima o poi il gol arriverà, qualcosa s’inventerà. Qualcosa del genere capitava anche al Napoli con Maradona. Il secondo effetto è su chi affronta la Juve: in Europa con più rispetto, un rispetto che confina col timore, in Italia con più attenzione e lasciandole meno spazio.

Anche se non avesse battuto la Samp Gattuso meritava di continuare ad allenare il Milan. Aveva chiesto una squadra di cani arrabbiati, invece ha visto una squadra più ordinata col 4-4-2, soliti errori difensivi ma resa massima dai tre più bravi: Suso (un assist e un gol), Cutrone (un gol e un assist), Higuain (un gol). La Samp è arrivata a San Siro con la miglior difesa, 4 gol incassati. Ne ha presi 3, ma giocando all’altezza, con qualche perla di Saponara e Quagliarella. Per il Milan una vittoria che fa classifica, oltre che morale. Vincesse mercoledì il recupero col Genoa, si troverebbe molto vicino alla zona-Champions

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