Il sorriso, due gol in tre partite contro Borussia e Wolfsburg, che apre alla speranza. Così dopo che Napoli ha rincorso il sogno-Cavani per metà estate, si ritrova con la rinascita del suo centravanti. Arkadiusz Milik è pronto a riprendersi la scena, dopo due stagioni sfortunate con la rottura di entrambi i crociati.
Carlo Ancelotti gli garantisce la grande (e anche prima) opportunità: maglia da titolare per lui, che per caratteristiche tecniche e qualità risponde al ruolo di prima punta nel gioco del nuovo allenatore. Non è Lewandoski, ma ad Ancelotti va bene lo stesso, avendone apprezzato le performance, pur se in un inizio di stagione non fortunato. Due sconfitte nel primo tour amichevole in Europa, la consapevolezza che il Napoli deve ancora assimilare i suoi concetti ma anche la certezza di un centravanti funzionale che sta studiando la convivenza con Mertens.
Milik è l’attaccante che non ha blasone (fu comunque pagato trenta milioni due anni fa). Forte in area, ma pronto dialogare con il centrocampo e fare da raccordo tra i reparti. Diverso da Mertens falso nueve, più adatto al nuovo corso. Per lui l’occasione della rinascita, per il Napoli la scommessa da vincere nella galassia dei top Ronaldo, Icardi, Higuain e Dzeko.