Non basterà giocare bene, l’asticella stasera contro il Psg deve alzarsi. Per Ancelotti il Napoli dovrebbe addirittura dimenticare la buona prestazione del Parco dei Principi di 15 giorni fa e fare qualcosa di più grande. Carletto di vigilie Champions ne ha vissute talmente tante da non lasciarsi abbagliare dai riflettori della serata di gala al San Paolo: concretezza prima di tutto. «Per vincere bisogna superarsi. La sfida è di quelle difficili, può diventare impossibile se in campo non riusciremo ad andare oltre la normalità».
L’allenatore del Napoli evita i concetti abusati di maturità e forza mentale, bada al sodo senza troppi giri larghi. «Puntiamo alla vittoria, senza attaccarci ai calcoli di classifica. Non lo farà il Paris Saint Germain, tra le migliori squadre d’Europa, e noi dobbiamo comportarci alla stessa maniera. Il pareggio di Parigi non è stato frutto del caso, resta figlio di qualche imperfezione. Voglio una squadra meno leziosa e ancor più attenta».
Il rispetto per gli avversari è assoluto, ma il re di coppe di casa Napoli legittimamente prova ad andare oltre. «Non ci sono traguardi da raggiungere, ma il momento è opportuno per fare qualcosa di più. Non vedo altre maniere per affrontare al meglio la partita». E provare anche a vincerla, mettendo così in cassaforte la qualificazione agli ottavi. Il clima è sereno, Ancelotti ci mette del suo per dare la carica: «Mi piace allenare questa squadra, tutti sono attenti e concentrati. Seguono le mie indicazioni e questo mi dà maggiori responsabilità nel cercare la strategia giusta. Devo essere il primo a stare attento a non dire cavolate».
Credibilità, questa la parola d’ordine nello spogliatoio azzurro. Dove non ci sono più ansie da prestazione o frenesie mentali, c’è piuttosto la consapevolezza di avere un allenatore di spessore che sta favorendo il percorso di crescita. È Callejon a farsi portavoce dell’opinione del gruppo: «Siamo più maturi rispetto al passato, sicuramente giocare insieme da tanto tempo ci ha agevolati. Ma il mister ci ha trasmesso senz’altro più consapevolezza».
Per Ancelotti è stato naturale trasferire al gruppo la sua esperienza, puntando l’attenzione sull’importanza dell’evento. Vestendo anche l’abito del mental coach: «Insieme sappiamo ciò che dobbiamo fare, qui c’è l’ambiente giusto per fare il meglio. Crediamoci». Ci credono i 50 mila tifosi che stasera riempiranno il San Paolo, ai quali il club chiede di evitare intemperanze: lo stadio è in diffida e a rischio squalifica.
Ancelotti ritrova qualche suo ex giocatore (Cavani è stato convocato ma è in forse), soprattutto Gianluigi Buffon. «Mi fa piacere rivederlo, è un amico al quale sono legato da grande affetto. Non è mai il momento giusto per affrontare una squadra così forte, ma noi abbiamo voglia di fare di più».
Stavolta l’allenatore del Napoli potrebbe non fare esperimenti di formazione e riproporre lo stesso undici dell’andata: la coppia d’oro Insigne e Mertens in attacco e difesa a tre in fase di costruzione, con Mario Rui sganciato in fase offensiva.