"Se me lo dicevi prima". Prendiamo spunto da questo titolo di una famosa canzone scritta dal maestro Enzo Jannacci nel 1989 per raccontare questa stagione del Napoli che adesso rischia di macchiare ciò che è stato fatto di buono è stato fatto fino a qualche tempo fa. Da splendido sogno adesso rischia di essere la stagione del rimpianto.
Quando il Napoli si radunò a Dimaro nessuno dava credito a Sarri, complice l'inesperienza a certi livelli e una campagna acquisti considerata deludente con gli arrivi di Reina, Hysaj, Allan, Chiriches, Valdifiori e Chalobah. Nessuno si sarebbe immaginato una squadra in lotta fino a poche giornate dalla fine per lo scudetto. Se ce lo dicevi prima...avremmo messo la firma con il sangue per rivedere il Napoli al vertice.
Higuain era considerato svogliato, nervoso e con poca voglia di Napoli. Qualcuno disse perfino che Sarri non avrebbe avuto la personalità per rapportarsi con top player come Pipa nello spogliatoio. L'argentino segna 32 gol stagionali e abbraccia Sarri. Se ce lo dicevi prima...forse qualcuno avrebbe risparmiato pregiudizi da bar su Gonzalo e il mister.
L'intelligenza di Sarri è stato il segreto che ha fatto volare il Napoli fino al secondo posto. Quando ha iniziato con il 4-3-1-2 per poi passare al 4-3-3 ha dimostrato qualità. Pensare che qualcuno disse che il Napoli si stava empolizzando e ridimensionando perchè con questo mister solo questo si poteva fare. Se ce lo dicevi prima...magari chi dava il mister esonerato a fine settembre adesso non sarebbe diventato suo primo sostenitore salvo poi tirare fuori ad ogni sconfitta la sua perplessità.
A gennaio è stato fatto l'ormai puntuale errore di non voler rinforzare l'organico per motivi di spogliatoio. Si è persa un'occasione storica per dare a Napoli lo scudetto. Sia chiaro, un Soriano non avrebbe cambiato la storia perchè il gap con la Juve c'è sempre, ma almeno si dava un segnale alla piazza. Se ce lo dicevi prima...non ci saremmo illusi che questo poteva essere l'anno giusto per quel triangolino tricolore.
Orari, calendario fitto, nazionali, arbitri e alibi. Il Napoli si è sciolto come neve al sole perchè nel momento cruciale si è perso tempo più a lamentarsi, facendo comunicati stampa contro voci normali di mercato. Questi errori sono costati quanto l'effimero mercato invernale. Se ce lo dicevi...avremmo blindato i giocatori in scadenza nel 2018 e poi avremmo firmato con la Lega i documenti dove era già chiaro da inizio anno il programma televisivo del Napoli in ottica orari. Lamentarsi dopo fa sempre comodo.
Zaza e Nainggolan hanno spezzato il sogno Napoli. Ironia del destino entrambi furono in passato ad un passo dal vestire la maglia azzurra. A Torino e Roma si è perso nei minuti finali con un tiro da fuori. Se ce lo dicevi prima...avremmo spento la tv verso l'ottantesimo per non farci del male. Peccato però che le gare durano novantacinque minuti e il Napoli nei big match spesso se ne dimentica perdendo concentrazione e punti.
Il pubblico ha inziato a ringraziare, giustamente, la squadra durante la cavalcata verso la vetta. Indelebili rimarranno le scene con il gruppo azzurro festante sotto la curva mentre canta "Un giorno all'improvviso". Tutto bene, tutto giusto. Ma perchè alle prime difficoltà il San Paolo è semivuoto? Se ce lo dicevi prima...avremmo dato un premio fedeltà a quei 4.000 'pazzi' che hanno sottoscritto l'abbonamento senza dubbi o incertezze.
Adesso ci sono tre finali per arrivare secondi. Il silenzio stampa oltre a portare sfortuna (da quando è stato indetto il Napoli ha racimolato pochi punti) diventa deleterio perchè i tifosi vogliono sentire i calciatori soprattutto nei momenti difficili e delicati. E' una scelta che rispettiamo, ma ad oggi ha portato pochi frutti. De Laurentiis prenda le redini in mano e guidi la nave in porto senza danni perchè ci sono 50 milioni di motivi sulla banchina Champions. Arrivare terzi sarebbe una delusione per come è andata la stagione. Con la speranza che la sagra del "Se me lo dicevi prima" finisca e dia al Napoli e Napoli una mentalità vincente.
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