Il Napoli prosegue nella mancata riattivazione degli abbonamenti nonostante la sentenza del Tribunale di Napoli che ha dato ragione (nei fatti) ai tifosi sottoscrittori del contratto di fidelizzazione. Attualmente, nonostante la nullità della clausola e la disattivazione ritenuta illegittima, la SSC Napoli persevera e non riattiva i contratti di abbonamenti costringendo alcuni dei tifosi in questione ad acquistare i biglietti per le singole partite.
In tal caso, riferisce l'avvocato Erich Grimaldi, che sta portando avanti le cause per il riconoscimento dei diritti degli abbonati, la società si espone ad un serio rischio di risarcimento danni. Nei prossimi due mesi, infatti, si discuteranno i procedimenti sommari di cognizione (cause ordinarie), depositati presso il Tribunale di Napoli, onde ottenere la definitiva riattivazione degli abbonamenti, nonché il risarcimento dei danni subiti dagli abbonati per l'illegittimo comportamento del club.
Ulteriore aggiornamento viene dalla richiesta di inibitoria per la clausola, inserita nell’articolo 3 del contratto di abbonamento. In sostanza, l'avv. Erich Grimaldi chiederà l'intervento, in uno dei ricorsi già pendenti, di un'associazione dei consumatori, riconosciuta al MISE, onde ottenere dal Tribunale, la definitiva rimozione della predetta clausola, affinché la SSC Napoli non possa inserirla nei successivi contratti a partire dalla prossima stagione (2018/19).
Questo intervento si rende necessario al fine di evitare quella forma di pressione psicologica già esercitata dal club, in modo arbitrario, sugli abbonati di questa stagione. La prossima settimana, inoltre, si terranno le prime udienze per le richieste di risarcimento da parte degli abbonati che, nella passata stagione, hanno, a conti fatti, pagato di più di chi ha acquistato i singoli biglietti partita per partita. A seguito della pronuncia del Tribunale, infatti, sono aumentati, in numero considerevole, i fedelissimi che intendono ottenere la legittima restituzione di quanto pagato in eccesso lo scorso anno.