L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport scrive su chi sarà l'anti-Juve quest'anno: "Ma chi sarà l’anti-Juve? Da anni è uno dei temi più dibattuti nelle chiacchiere d’ascensore, accanto alle stagioni che non sono più quelle di una volta. Se l’estate scorsa tutti rispondevano in coro «Napoli», in questa i più dicono: «Inter». Allegri compreso. Lo scudetto sarà una faida tra le squadre che hanno vinto 12 degli ultimi 13 scudetti? Alla luce del pre-campionato, pare di sì. Il Napoli di Ancelotti è un altro mondo e non solo tatticamente. Il Napoli di Sarri era forte perché si sentiva forte. Educato a tenere il pallone tra i piedi, alla fine si è convinto di poterlo fare anche nel salotto buono della Juve e lo ha violato con una vittoria quasi da scudetto. Restituire il pallone agli avversari, per seguire il nuovo credo tattico, comporta un dimagrimento di autostima. Per intercettarlo, De Laurentiis, con l’aiuto dell’appeal di Ancelotti, avrebbe dovuto arruolare stelle di luce superiore a Verdi; doveva farsi forte con i giocatori avendo perso la forza del gioco. Così non è stato. E nell’estate di CR7 l’ambiente napoletano si è avvilito, senza il conforto delle amichevoli estive. Anzi... Ancelotti è un patriarca e sa come venirne fuori, ma servirà tempo e l’asticella da saltare è molto alta"