di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
Lo definivano lo 'Zidane della Serie B'. Un passato glorioso con le maglie di Ravenna, Bologna, Vicenza, Sampdoria e Palermo. Lamberto Zauli, ex trequartista, è l'ospite di giornata di CalcioNapoli24 che l'ha rintracciato, in esclusiva, in vista di Palermo-Napoli, prossimo match di campionato. Romano doc, con Zauli abbiamo affrontato temi riguardanti il passato a Palermo, il suo 'sfumato' passaggio al Napoli e il suo paragone con Franco Vazquez, trequartista rosanero.
Dicci subito chi ti ha dato il soprannome 'Zidane della Serie B'... "Ero a Vicenza e mi chiamavano lo Zidane del Triveneto, poi Zamparini mi portò a Palermo e in conferenza esclamò: 'Ho preso lo Zidane dell B', e da lì restò questo soprannome che, devo dire la verità, fu un po' pesante per me".
A Vicenza il salto nel calcio conta. Coi biancorossi arrivaste addirittura a disputare la doppia semifinale di Coppa delle Coppe contro il Chelsea di Vialli. Che ricordi di quelle due serate? "Si fermò un'intera città, arrivammo a fare qualcosa che nessuno si aspettava potesse accadere. Lottavamo per la salvezza in campionato e ci trovammo a sfidare gente del calibro di Hughes, Vialli e Zola. Ricordo che fui protagonista nella gara d'andata con un gol decisivo per la vittoria, poi al ritorno subimmo e uscimmo dalla Coppa, ma ripeto, si trattò di qualcosa di unico per la città di Vicenza".
Chi è per te Francesco Guidolin? "Tutto. Mi ha insegnato qualsiasi cosa. Lo ebbi come tecnico da ventenne e me lo ritrovai a Palermo, quando ero già un uomo. Nella mia crescita professionale ha giocato un ruolo fondamentale".
Mai stato vicino a vestire la maglia del Napoli? "Non ci fu una vera e propria trattativa. Ero a Bologna, il mio agente mi informò che c'era anche il Napoli sulle mie tracce, ma alla fine passai al Palermo".
A inizio stagione c'era qualcuno che provava ad accostarti a Michu, centravanti del Napoli, per caratteristiche e fisicità. Ti rivedi nell'accostamento? "Lo conosco poco, sono sincero. L'ho visto in qualche spezzone di gara e non è facile giudicarlo, soprattutto perchè arriva da un campionato diverso e poi non ha avuto così tanto spazio. Sono sincero, per quello che ho visto dico che mi può somigliare per stazza e movenze, è un giocatore possente e la gente gli richiede giocate importanti".
Invece dove sta il Zauli odierno? "Mi chiamano spesso da Palermo e mi paragonano a Vazquez, che non è proprio un attaccante, ma gioca sul fronte offensivo come facevo io. Non mi piace parlare di me stesso, ma non ti nascondo che mi fa piacere essere paragonato all'argentino".
Dove sono finiti i trequartisti alla Zauli? Quelli forti fisicamente, ma bravi anche coi piedi. "Vedo tante partite dei campionati esteri ed ormai il trequartista piccolino non esiste più. Ecco perchè i Giovinco trovano difficoltà, soprattutto in Italia".
Il calciatore più forte che abbia mai sfidato. "C'è da sciacquarsi la bocca tra gente del calibro di Ronaldo e Zidane. Io giocavo nel periodo in cui il calcio italiano era il top d'Europa".
Il compagno di squadra più forte che abbia mai avuto. "Assolutamente Luca Toni, a Palermo proprio. Averlo in squadra vuol dire partire con un gol di vantaggio. Sta dimostrando non di avere talento, ma di essere uno dei calciatori più efficaci della storia del calcio italiano".
L'esperienza a Palermo si concluse con una storica qualificazione in Coppa Uefa. Cosa aveva di speciale quel Palermo? "Dominammo la stagione in B, poi a gennaio la società si attrezzò con calciatori importanti e salimmo in A. C'erano cinque campioni del mondo in quel Palermo, gente di altissima qualità, ma fu mantenuta l'ossatura della squadra che vinse il campionato cadetto più l'allenatore, Guidolin"
Ricordo un Palermo-Napoli, al Barbera, in cui segnasti un gol da cineteca..."Sì, vincemmo 4 a 1 quel giorno. Ricordo perfettamente. Segnai un gol dal limite dell'area facendo lo 'scavetto'. Ma in quel periodo noi eravamo davvero molto forti...".
Secondo te perchè Marek Hamsik non rende più come un tempo? "Non bisogna tralasciare il fatto che il Napoli abbia cambiato radicalmente modo di giocare. Adesso è una squadra più offensiva e gli spazi sono ridotti, quindi per uno come Hamsik non è facile, anche se non credo che sia calato. Per me è sempre un calciatore importante e determinante".
Nel '93/'94 a Ravenna. Direttore genarale Beppe Marotta, trequartista Lamberto Zauli e centravanti Bobo Vieri. Che ricordo hai di questi personaggi, all'epoca giovanissimi? "Marotta era davvero molto giovane, quella di Ravenna fu una delle sue prime esperienza da direttore generale, ma subito fece intendere di avere qualità di gestione. Il Ravenna era una società importante, a cui capo c'era un forte armatore. Fu proprio Marotta a portare in squadra un giovane Vieri. E me ne accorsi subito che sarebbe diventato un numero uno..."
Ah, un pronostico per Palermo-Napoli? "2 a 2, secco".
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