di Fabio Cannavo
Dalle giovanili del Parma all'Arsenal, alla tenera età di diciassette anni. Cominciò così l'esperienza calcistica, da professionista, di Arturo Lupoli, attaccante classe 1987 nato a Brescia da genitori italiani. Se ne parlava tanto e bene, fino a che si presentò la Fiorentina, nell'estate del 2007 e lo riportò in Italia. Furono anni particolari quelli per Arturo Lupoli. Fece ritorno in Gran Bretagna, col Norwich, poi passo allo Sheff United, sempre tramite la Viola che, ormai, aveva perso le speranze riguardo la sua 'esplosione'. Il suo cartellino è del Varese, ma quest'anno ha indossato la maglia del Budapest Honved, società di spicco del campionato ungherese. Insieme a lui, in attacco, c'era Emiliano Bonazzoli, ma non solo. C'era anche Gergely Bobàl, attaccante classe '95 che pare sia entrato nelle mire di Napoli e Roma per il prossimo mercato. La redazione di Calcionapoli24, in esclusiva, ha contattato Lupoli, per chiedergli del suo, ormai ex, compagno di squadra Bobàl, delle sue esperienze in Italia e del mancato passaggio al Napoli:
A 17 anni all’Arsenal grazie a Brady. Che ricordi conservi di quel periodo? Quali erano i campioni più ‘affascinanti’ da ammirare? "Ho un ricordo bellissimo della mia esperienza all'Arsenal. Sono stati momenti molto intensi e annate fantastiche. Ricordo gli allenamenti coi grandi campioni dei Gunners e qualche partita insieme a loro. I più 'affascinanti' erano Henry, Pires, Fabregas, Cole e Vieira, erano tra i migliori al mondo, al momento".
Tra le varie squadre in cui hai militato, c’è n’è una in cui torneresti per dimostrare il tuo valore? "Decisamente la Fiorentina. Arrivai a vent'anni e non ebbi modo di dimostrare il mio valore, è la squadra alla quale ho dato di meno. Ho giocato solo una partita, ma ero chiuso dai vari Vieri, Pazzini, Mutu e Osvaldo. Sono, invece, sempre molto soddisfatto di ciò che ho dato ai club inglesi, sono certo di aver lasciato qualcosa sia all'Arsenal che al Norwich, ma anche allo Sheff United".
Hai i genitori campani. Tante volte sei stato accostato al Napoli, ma...dicci la verità! Qual è stato il momento in cui stavi per dire sì al club di De Laurentiis? "Era il gennaio del 2007, ero in scadenza con l'Arsenal e si fecero sentire varie società come Napoli, Udinese, Fiorentina e Toro. C'era anche qualche club spagnolo sulle mie tracce. In quell'inverno ebbi contatti con Pierpaolo Marino, direttore sportivo del Napoli, all'epoca. Il Napoli giocava ancora in Serie B e ancora doveva ottenere la promozione in A. Sono sincero, la Fiorentina si era già affermata nella massima serie e nonostante il mio cuore mi dicesse 'Napoli', scelsi la Viola anche per motivi legati alla mia procura".
Si dice che Insigne sia entrato nelle mire dell’Arsenal, tua ex squadra. Se fosse vero, cosa gli consiglieresti? Di restare in Italia o di migrare all’estero? "Insigne ha una storia diversa dalla mia. E' un titolare del Napoli, è ben visto dal suo allenatore, Benitez, e questa è una fortuna che non tutti hanno. Benitez l'ha sempre fatto giocare, sia nei momenti buoni che in quelli meno buoni. Arsenal e Napoli sono due club di alto livello. Dipende da che voglia ha Lorenzo di confrontarsi col calcio più bello del mondo, quello della Premier".
Adesso il Napoli pare si sia interessato a Gergely Bobal, attaccante classe ’95 che milita nel tuo stesso club, l’Honved di Budapest. Ti ha mai parlato dell’ipotesi Napoli o anche Italia? "Un paio di anni fa andò in prova, per una settimana, al Manchester City. Fu entusiasta di quella esperienza. E' stato anche a Torino, in prova alla Juventus e anche col club bianconero si trovò benissimo. Dell'ipotesi Napoli non mi ha mai parlato".
Ci descrivi le sue caratteristiche? Il Napoli è alla ricerca di un vice Higuain, quindi di un attaccante molto mobile. Gergely com'è strutturato fisicamente? "E' un classe '95, molto ma molto forte fisicamente. Quest'anno è stato bloccato da alcuni infortuni, ma è uno dei giovani più interessanti del calcio ungherese. E' una promessa, a Napoli potrebbe far bene, anche se forse è ancora troppo giovane. Avrebbe bisogno di maturare un po' prima di affacciarsi al calcio italiano. Se gli osservatori del Napoli si sono mossi per prenderlo, vuol dire che è un attaccante interessante. Ha un gran fisico, non è il classico centravanti che sta fermo in area, gli piace svariare su tutto il fronte offensivo, è un attaccante moderno. Il problema sta nell'esperienza, ha poche partite tra i professionisti, tra l'altro in Ungheria. Il salto dall'Honved al Napoli, forse, sarebbe esagerato!".
Che carattere ha? Si sposerebbe con la città di Napoli? "E' un ragazzo molto tranquillo, che sa farsi voler bene. Lavora tantissimo in allenamento e sa stare in gruppo nonostante la sua giovanissima età. Ha un gemello (terzino) che gioca nelle giovanili dell'Honved e questa cosa li lega ancor di più".
I tuoi progetti per il futuro? "Ho ancora due anni di contratto col Varese e ripartirò da lì, con loro, per il nuovo ritiro. Poi deciderò se potrà essere lì il mio futuro o dovrò cercare un'altra squadra".
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